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GIROUETTE Coreografia:
Roberta Giubilei - Testi: Catia Torrioli – Attore: Leonardo Caprini Disegno
Luci: Fabio Galeotti – Foto di scena: Marcello Volpi Regia:
Alvaro Morini Musiche: Yann Tiersen (da: Il favoloso mondo di Amelie) |
Tra
le scartoffie di un lontano zio, un tipo bizzarro si dice, ho ritrovato
uno strano libro di memorie, una sorta di diario di confessioni, di
scatola di ricordi. Sfogliando le pagine ingiallite dal tempo cade ai miei
piedi un pezzo di carta, avete presente quella con cui i fornai avvolgono
le baguettes? C'è
una storia scritta sopra, forse la descrizione di un pomeriggio estivo,
come lo potevano vedere gli occhi stanchi di un vecchio; comunque qualcosa
che doveva essere
scritta, qualcosa da fermare nel tempo tanto da scriverla di getto in un
pezzo di carta. La
storia racconta pressappoco così: ...
30 Giugno 1930... Come
ogni giorno sono seduto al tavolo del bistròt, dal muricciolo intravedo
il lungomare di Rue Saint Germain, e come ogni giorno la giostra di
Leonard nella Place du Monde ha iniziato a girare. La
bambina povera con le treccine del quarto piano ha trovato un soldo, oggi
può fare il suo giro in quel cavallino rosso che vede sempre dalla
finestra di camera sua. Helene
sta passando con quella bici gialla e quel cappello buffo di cui va tanto
fiera. La
gente dice che un amore segreto l'aspetta. Si incontrano nella spiaggetta
nascosta dietro l'insenatura. Forse è un amore sofferto di pochi attimi
presi alla giornata, di baci salati rubati. Gli
schiamazzi dei ragazzi nel cortile vicino arrivano fino al bistròt, le
loro partite di pallone sono una vera festa, intanto quei due, quei soliti
due si avvicinano a fatica e richiamano l'attenzione di chi li conosce.
Uniti dalla vita come dall'alcool vivono fuori, fuori da quella che
definiamo realtà, in un loro mondo capovolto, un mondo potremmo dire in
cui vedono nubi quando c'è sole. Eccola
è arrivata anche oggi, con la sua gonna stracciata e quella sfera da cui
non si separa mai; prende possesso dell'angolo della strada e come sempre
inizia a rubare le storie della gente, i loro desideri e sta sempre
attenta a dir loro quello che vogliono sentire. Dalla
radio di una palazzina arriva una musica che conosco, un vecchio tango che
ho ballato una sola volta con una sconosciuta, nella balera del quartiere:
aveva un abito bellissimo che le fasciava i fianchi e le lasciava la
schiena scoperta. Vedo
la Madre del convento, sta uscendo con le novizie. Ultima di otto figli ha
preso i voti per volere della famiglia e non per vocazione. Rispetta le
regole canoniche ma ama la musica e quando la sente non può stare ferma;
la spio ogni tanto dai cancelli del chiostro, quando crede di essere sola
non resiste alla tentazione di muoversi al ritmo che ha in testa. I suoi
movimenti goffi e pesanti hanno qualcosa di stranamente aggraziato, in
fondo lei sa che cantare e ballare sono solo due dei modi più sacri per
rendere omaggio a Dio e alla vita. La
bambina con le treccine sta scendendo ora dalla giostra. Che strano quante cose nella vita possono avvenire durante il solo giro di una giostra! |